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ASSERTIVITA'

Moltissimi di noi, se pensano alle diverse situazioni che si trovano a vivere quotidianamente, possono avvertire una forte insoddisfazione per i propri comportamenti.

Rimanere in silenzio quando invece si vorrebbe parlare, dire di “si” soltanto perché non si è riusciti ad esprimere un educato rifiuto sono tipici esempi di “comportamento passivo”, quando cioè non riusciamo a difendere i nostri diritti e ci ritroviamo, conseguentemente, a sperimentare emozioni molto negative come frustrazione, ansia, senso di colpa ed impotenza. Ne consegue altresì una visione negativa di se stessi e l’autostima ne risente sensibilmente. Altre volte, ci ritroviamo a prevaricare gli altri, ad attribuirgli responsabilità dei nostri errori o a pretendere che gli altri pensino o facciano quello che noi vogliamo. Questi sono tipici esempi di “comportamento aggressivo“ a cui spesso consegue ansia, rabbia, ed uno spiacevole senso di solitudine e di mancanza di controllo.

Passività” ed “aggressività”, spesso, sono due facce della stessa medaglia e sono tipici comportamenti anassertivi. Tra queste due categorie di comportamenti si colloca la terza via, quella che consente di farsi rispettare senza però prevaricare gli altri: il comportamento assertivo.

L’assertività è proprio questa: riuscire a comportarsi nel pieno rispetto dei propri diritti e, al contempo, nel pieno rispetto dei diritti altrui.

L’apprendere modalità di comportamento assertivo, oltre che possibile, si è rivelato molto utile per migliorare le relazioni interpersonali, e, soprattutto, il rapporto con se stessi.

Diventare assertivi” porta vantaggi sul piano dell’autostima e del benessere e può essere un ottimo aiuto per affrontare anche diversi disturbi come quelli d’ansia, dell’umore ed alimentari.